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Donne Ristorante


Ghe la nebbia

/*There is the fog*/  
donne ristorante «Una nebbia fittissima e un ristorante raffinatissimo. Le donne sono dappertutto. Mangiano e parlano accanto a me. Accanto a tutti noi.»
 

Last modified: Dic 15, 1998 (Created: Dic 15, 1998)
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Donne al ristorante

Nella nebbia, le macchine le si infilano sotto. Analogamente a come voi potreste infilare con forza i piedi sotto le coperte ben distese del letto di vostra madre quando eravate piccoli, oppure la cuffia di lana nell'impeto che precede la discesa nel campo innevato, oppure la mano dentro ai collant costritto-consenzienti... Ad uno dei tavoli c'è anche una 'asian', e io non posso esimermi dal cercare di immaginare di quale taglia di collant debba fare impiego quel cerbiatto filiforme.
Locale di lusso con qualche concessione al rustico. Ma il rustico può costare 100 000 a pasto, come del resto costerebbe una baita con dentro un Milanese, che pure mi da 'la michetta' e fa sì che possa permettermi il posto rustico da un decimo di milione.
La cameriera è deliziosissima. Un visetto muliebre guarnito da un colletto bianco e ampio. La gonna sopra il ginocchio rivela finalmente il vero rustico di gambette non perfettamente tornite ma guizzanti di gioventù, come la breve corta coda alta della testolina indaffarata.
Offendo il maitre ordinando del Dolcetto d'Alba a dispetto di una indigena bottiglia di Caluso, ma mi compiaccio degli occhi azzurri di lei che tramite due affascinanti ordigni svita il sughero dalla bottiglia col secondo dopo averne tranciato di netto il preservativo incapsulante col primo. Ne cerco lo sguardo. Nulla. Rustica ritrosità?
Il merluzzo mantecato è agliato col gusto di colui a cui piace l'aglio, e le uvette accostate al delicato tacchino freddo sono collocate al gusto della povera oca grassa che concepì questo accostamento mentre ad ali inchiodate ad una tavola veniva nutrita con un pistone idraulico direttamente giù nello stomaco.
Cerco di misurarle il seno. La giacchetta o l'economia di una natura eppur dimostratasi benigna con quel viso delicato mi inibisce la sensazione forte di ghermirglielo dolcemente col palmo pieno. Forse che le lievi sensazioni di suggerlo siano meno morbose? La lascio sostituirmi ad ogni portata le posate di peltro.
I cavalieri ai tavolini di cui sono circondato abbondano nel livello del calice delle rispettive dame. Tutte sorridono ebbre al loro diavolaccio tentatore. La disparità dell'età media tra uomini e donne è spaventosa. Di rustico ci sono anche io, che rinuncerei all'asian per l'efficace cameriera che forse mi concupirebbe più volentieri che uno di quei stagionati mescitori di nettare pecuniario. Quindi sarebbe ambizione di una malga alpina essere posseduta da un milanese? Di un collant di essere lacerato da un'estremità inrolexata? Il rustico della biondina... quello cerebrale intendo... specifico questo perché ogni altra donna ha 'il rustico'... come ogni uomo del resto... la biondina, dicevo, ha appena respinto l'assalto di quattro avventori che contestano con grande cautela ipotetica una bottiglia di... una bottiglia di... metto gli occhiali che il mio ottico mi ha consigliato contro gli effetti del self makeing... Freisa??? C'è qualcuno di più rustico di me e la mia desiderata cameriera?
Volevo parlare di nebbia e cosce. Splendida l'asian... ma... i venti anni di differenza che dimostra dal cavaliere mi fanno desistere anche dall'immaginazione... Oltre a quella e ad altre tre identiche coppie, invento (dal verbo inventariare) altri due tavoli oltre al mio: i quattro fessi della freisa e i cinque stronzi sotto l'enorme specchio lievemente inclinato verso la sala.
Nessun Valentino o Ungaro tra gli uomini froci (tranne il sottoscritto che sfoggia un classico Uomo Formale made in italy per arruffianamento del capo progetto), vige tra questi il più deleterio informale: golfino con cravattone e camicia, cravatte senape disgiunte da gilet senape floreale, fantasia di spezzati e maglie tinto capo made in Cecoslovacchia o Albania.
Tra cavalieri e cavalcate vige invece il più rigoroso formale.
La pera fritta... interessante, pare la testa d'anatra accidentalmente incappata in un imbalsamatore del Canavese...
Il mio dolcetto ormai langue e mi permette una più chiara visione dell'inenarrabile culinario. Il mio Fritto Misto impera sul desco simil-rustico. Senza farmi notare godo aridamente sull'amaretto, sull'ananasso e la bistecchina che, pur morti, reincarnano una ingegnosa essenza pre-gastroduodenale. Agli altri tavoli cervella fritta, esaltazione nella discussione, e disponibilità.
L'asian è splendida in quella chioma bruna con messa in piega, liscia in alto, ondulata in fondo... Ma, odo la parola: 'prodotto'... è la donna mia prospiciente al tavolo prospiciente... cena di lavoro? Questo forse, ma sul ruolo di lei non do per scontata alcuna conclusione tranne che l'ipotesi di venditrice e acquirente gabbato... Un'altra donna ormai rapita da Bacco e Dionisio ride sconnessa là nell'angolo coi secondi sul tavolo...
E anche io ormai non riesco a badare a più nessuno se non a quella mandorlata donna, inquietante presenza evocativa di notti insonni sulla Rete.
Una pera cotta nel vino richiede coltello, forchetta e cucchiaio? Non so. Buona così potrei farla anche a casa? Non so. Fin quando la mia mamma vorrà occuparsi teneramente del figlio... A questo proposito cito obbligatoriamente la volta che le chiesi come si stirassero le camice: concitata sbarrò gli occhi e disse: Come? Ma te le stiro io le camice!
Dimenticavo il fagottino di pera cotta nel vino e poi posta sul pan di Spagna e racchiuso nel fagottino di crêpe e cotta in forno e bagnato di passito guarnito con frutta mista su un polveroso zucchero a velo. Del cucchiaio della concavità asimmetrico di cui mi hanno munito non so che farmene. Risate fragorose.
Il primo cedimento. Due si baciano. Uomo e Donna. Quella del lavoro invece, quella del prodotto, non pare mollare. La loro bottiglia rosé è appena a metà alla fine delle carni... dimostrando di saperle dominare, è quindi una vera professionista?
'Tarzan...', '...appeso ad una corda', '...val Varaita', sono i discorsi del fondo della seconda bottiglia di ogni tavolata. Hei! lo noto adesso! Le coppie hanno un lume acceso sulla tavola! Io ho dei fiori secchi... :'-(
Per andare a Torino-Porta Palazzo che strada consiglia? Nebbia? Consiglia forse un cucchiaio con la convessità asimmetrica? Asian? Nebbia. La nebbia del ritorno è la stessa, ma non disturba come all'andata. Edulcorato dal dolcetto e dalla serata rustica lascio che l'ora della branda venga a me senza sollecitudine. Domani compilerò la NOTA SPESE!
FINE

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